In piedi, gambe lievemente divaricate e ginocchia flessibili.
A occhi chiusi, portare l’attenzione sul cuore, facendo per un minuto un lieve ticchettio per sollecitare la ghiandola del timo e il nervo vago* (segue approfondimento), dopodiché fare una lieve pressione e inspirare a pieni polmoni.

Espirando lentamente, immaginare una perpendicolare che dal centro del cuore, attraversa la colonna vertebrale sino a trapassare tutti gli strati della crosta terrestre per congiungersi con il nucleo centrale, al centro della leminiscata: il Cuore della Terra.

Dal Cuore della Terra, inspirando con vigore, si solleva l’energia con entrambe le braccia, pronunciamo la formula: “Nel nome del Cristo, per il potere del Cristo, per la Gloria del Cristo”

Se non foste pronti a usare tale espressione, potete pronunciare parole affini: “Nel nome della Luce, per il potere della Luce, per la Gloria della Luce”

Dopodiché, le mani si congiungono in alto con l’intento di unificare l’energia del Cuore della Terra con l’energia del Cuore del Sole, in quanto il nostro Logos Solare (chiamato in esoterismo anche Logos Blu o Dio o Grande Architetto del nostro sistema solare) è il Chakra del Cuore di un più vasto Essere.

A mani giunte si dichiara: “Io Sono Uno con Dio: mio Padre e mia Madre”

Se non foste pronti a usare tale espressione, potete pronunciare parole affini: “Io sono Uno con l’Amore Eterno”

L’energia Terra-Cielo è guidata nei due emisferi: il maschile e il femminile, dove il padre e la madre terrestri sono trascesi e pertanto onorati. “Io Sono uno con Dio: mio Padre e mia Madre” significa riconoscere l’origine della propria esistenza, ben oltre il caos del caso e la dualità.

Le mani intrecciate con i due pollici sulla fronte, a livello del terzo occhio, simboleggiano l’integrazione degli opposti. Dai due emisferi, ricongiunti, l’energia è veicolata a mani giunte nel proprio cuore, pronunciando la restante formula: “e uno con il (mio) Sé”

Qui, dal centro del cuore, le mani si aprono, come a voler creare un varco o una banda larga di frequenza nella quale lasciar andare l’idea di avere un corpo fisico, eterico, emotivo (astrale), mentale e animico (causale). Corpi che, ad uno ad uno, perderemo quando l’incarnazione non sarà più cosa nostra. Questa apertura, coinvolgente tutti i veicoli costituisce il ponte Antahkarana o ponte Arcobaleno. L’antica alleanza è il nostro portale verso l’Immateriale.

Rimanendo “vuoti”, senza più nessun possesso fondamentale, ossia senza l’attaccamento ai veicoli che permettono di dire Io Sono… resta soltanto la predisposizione ad accogliere la Via, la Verità e la Vita, con i palmi rivolti verso l’alto, le braccia spalancate, il cuore dilatato e la voce che pronuncia la resa finale: “Sì, grazie, sì grazie, sì grazie”.

Non occorre fare richieste di alcunché, perché la Vita sa cosa occorre qui e ora per essere sinergici con il Piano Evolutivo.

Predisporsi ad accogliere la Grazia, corrisponde al chiedi – con la Voce del Silenzio – e ti sarà dato. Con la certezza di aver già ricevuto quanto necessario all’Anima, ci si appresta a configurare la “Stella a 5 punte”, simbolo dell’anima e la si disegna mentalmente tre volte.

Una volta per il corpo fisico-eterico, una volta per il corpo emotivo e una volta per il corpo mentale; i tre veicoli della personalità. Siamo una Stella a Cinque Punte: il nostro corpo eterico è fissato nei punti, dove i chiodi e la corona di spine hanno trafitto il Maestro Cristo-Gesù. Quando “le rose fioriscono sulla croce” ha inizio il lavoro iniziatico, perché il vincolo al mondo terreno – l’ancoraggio al corpo fisico – è superato con un cosciente e liberatorio atto di volontà.

In pratica, il corpo vitale o eterico può slegarsi dal corpo fisico e il lavoro iniziatico può compiersi. Le dita si congiungono al cuore, ne percepiscono il battito che ritma il tempo dell’incarnazione in corso.

Con lo scandire del battito, un punto di luce nel centro del cuore si irradia illuminando come un Sole la cassa toracica e l’intero corpo prima di estendersi all’esterno – davanti, dietro, in alto e in basso – come a voler formare una sfera, un’atmosfera che ingloba la Stella Io Sono.

In questa bolla “solare” la vibrazione cellulare – spin – aumenta, raggiungendo la massima potenza, come il ronzio di un motore “mmmmm…” e le dita delle mani si distendono come raggi di Sole. Quest’accelerazione, all’unisono, avvia il processo di ascensione consapevole.

Con quest’accelerazione (spin) la sfera contenente la stella io sono si solleva/ascende/evolve di 7 livelli in un moto toroidale ascendente. Inspirare con veemenza e risalire sette volte nel flusso toroidale che dal Cuore della Terra giunge sino al Cuore del Cielo/Sole.

Durante l’ascesa si passa idealmente dal piano più terrestre al più celeste o Immateriale:

1. Mondo Fisico-eterico
2. Mondo Astrale o emotivo
3. Mondo Mentale | Causale (o dello Spirito Umano)
4. Mondo dello Spirito Vitale
5. Mondo dello Spirito Divino
6. Mondo Monadico (o degli Spiriti Vergini. Noi prima dell’involuzione*)
7. Mondo di Dio (Logos Solare, Cuore del Cielo)

Immaginare questa “bolla contenente la Stella Io sono” che ascendendo, di livello in livello, diventa sempre più piccola, sino a minimizzarsi in punto di luce – una monade – nel cuore del Sole/Cielo.

Fusione: una Luce nella Luce.
Nessun grado di separazione.

Più poeticamente: il Cuore di Dio in me, il mio cuore in Dio; unificazione a tutti i livelli esistenziali.

Direttamente nel Cuore del Sole/Cielo – come in alto così in basso – viene svolto l’Archetipo delle Sette Virtù per acquisire l’arte di disciplinare la personalità: carattere è destino. Ogni dichiarazione d’intenti va rappresentata e cristallizzata da un movimento fisico, anche minimo ed essenziale. Nel video è possibile imitare un esempio, per quanto sarebbe ideale sviluppare dei movimenti propri, concepiti a misura della propria personalità.

Io sono fortezza
Io sono giustizia
Io sono temperanza
Io sono prudenza
Io sono fede
Io sono speranza
Io sono carità

Dopo aver esternato la dinamica delle virtù, la monade o punto di luce involve* in un moto toroidale discendente – dall’alto verso il basso – rivestendosi di 7 veli o veicoli/corpi atti alla vita manifesta sul piano terrestre. Inspirare ed espirando iniziare la discesa nella materia.

A ogni espirazione la monade (noi, spiriti vergini o senza vestimenti) involve di un livello:

7. Mondo di Dio (Logos Solare, Cuore del Cielo)
6. Mondo Monadico (o degli Spiriti Vergini. Noi prima dell’involuzione*)
5. Mondo dello Spirito Divino
4. Mondo dello Spirito Vitale
3. Mondo Mentale | Causale (o dello Spirito Umano)
2. Mondo Astrale o emotivo
1. Mondo Fisico-eterico

Raggiunto il qui e ora, piedi ben radicati a terra, si è pronti a incarnare il proprio progetto di vita. Nel qual caso si sentisse paura, affaticamento, dubbi… dovuto a situazioni in “SOSpeso” (relazionali, professionali o altro) oppure si desiderasse elevare a massima potenza una persona bisognosa o malata, questo è il momento opportuno. Visualizzare il problema e sollevarlo nel flusso toroidale. Gestire tre questioni alla volta e ripetere l’Allinemento Integrale da 1 a 3 volte al giorno, soprattutto se si ha la tendenza a rimuginare.

Nel flusso toroidale ascendente è possibile immettere tutto ciò che cruccia.
L’obiettivo è smettere di pre-occuparsi e di tentare soluzioni con le coordinate della personalità/mentalità.

L’allineamento ti permette un’iperlucida attenzione qui, in questo stato puoi trasmutare e creare. L’attenzione in sé cre-attiva.
(The Golden Book XIV)

Rientrando idealmente nell’involucro fisico (dal 7 all’1) assumiamo la posizione tadasana (nell’immagine qui sopra) o della Montagna, per abitare coscientemente il nostro tempo-spazio, facendo in modo che via sia integrità, coerenza e vero allineamento tra ciò che diciamo, facciamo, pensiamo, sentiamo… e ripetiamo la dichiarazione:

“Sì lo voglio, sì lo voglio, sì lo voglio”


Conclusione:

“[…] Quando il Tao va perduto, appare la virtù;
quando la virtù va perduta, appare la benevolenza:
quando la benevolenza va perduta, appare la giustizia;
quando la giustizia va perduta, appare il rituale.”

(Imitazione della natura, Daodejing, Libro della Via e della Virtù, Lao Tzu)

Perdere il Tao è entrare/involvere nei livelli che conducono lo SPIRITO , di velo in velo, nella materia; questo discendere genera illusione e percezione, due selve oscure in cui cadiamo irretiti e identificati, quando dimentichiamo ciò che da sempre siamo, ben prima del ciclo del nascere-morire… Monade sei e Monade ritornerai.

NERVO VAGO – Approfondimento

Mi dilungo sul nervo vago o pneumogastrico, in quanto svolge un ruolo cruciale e merita attenzione. Di fatto, è uno dei docidi nervi cranici, precisamente il decimo, X, al nome della funzione, è associato un numero romano indicante il senso cranio-caudale (dall’alto verso il basso) di origine. I nervi cranici, presenti a coppie o paia, sono strutture nervose fondamentali che originano dall’encefalo e possono avere funzione sensitiva, motoria o entrambe; il nervo vago è infatti un nervo “misto”, somatico e viscerale; principale rappresentante delle fibre nervose che compongono il sistema nervoso parasimpatico. È definito “vago” o errante, perché il suo territorio di distribuzione periferica è assai ampio, comprende infatti organi situati nella testa, nel collo, nel torace e nell’addome; si può pertanto affermare, che i due nervi vaghi, destro e sinistro, sono tra i più importanti del corpo, nonché i più lunghi e ramificati tra i nervi cranici. All’atto del trapasso funge da “via per l’ascensione dell’essenza o atomo-seme”. Più nel dettaglio: le esperienze vissute nel corpo fisico sono impresse, attraverso l’inspirazione, sopra questo speciale atomo che, a differenza di tutti gli altri, non si rinnova, permane fisso, non solo attraverso una vita, bensì in tutte, poiché ha preso parte alla formazione di tutti i veicoli corporei/fisici “vissuti” nel corso evolutivo di ogni anima/Spirito.
L’atomo-seme, alla morte, risale al cervello seguendo il nervo pneumogastrico e lascia il corpo fuoriuscendo dal cranio (fontanella dei bambini…).

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